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CURIOSANDO

Ho scelto di importare prodotti anche dall’ Australia, una Terra che mi affascina e che nella sua vastitá racchiude varie microzone, dove in Europa le troviamo sparse tra le varie Nazioni.

 

Un paese anch'esso di lunga tradizione nella produzione di vini, bisogna infatti tornare indietro attorno alla metà del 1800. Proprio per il fatto di essere isolata come Isola, Continente e Nazione, l’Australia ha saputo (forse anche dovuto) costruire e sviluppare la propria filosofia di produzione, ricercando e valorizzando diverse varietà di uva e metodi di vinificazione.

Anche il Sudafrica, l’ho scoperto un Paese di lunga tradizione vitivinicola, pur se iniziata con vini fortificati da spedire ai Paesi regnanti, quindi mi son detto, perché non continuare a curiosare..

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A PROPOSITO DI TAPPI

Un esperimento  condotto da Old Bridge Cellars Australian Wine Research Institute è durato 125 mesi – 10 anni e 5 mesi

 

Giusto per capirsi, lo screw cap (comunemente chiamato Stelvin, dal brand più famoso) capace di una  conservazione perfetta, nessuna ossidazione prematura, praticità e zero sentore di tappo o seccumi inaspettati.

Sigillare è la parola d’ordine forte e chiara che viene dal Nuovo Mondo del vino e il tappo a vite sarebbe una garanzia per produttori e consumatori. I tappi sintetici possono   cedere dopo 28 mesi, gli altri a seguire.

 

Il dott. Jamie Goode, giornalista inglese e degustatore di fama, ha seguito questo esperimento da esterno confermando come l’assaggio del vino tappato a vite sia stato migliore degli altri.

Questi tappi sono sicuri, di grande praticità ed esteticamente fini ed eleganti.  Gli screw cap vanno bene per vini giovani e come dimostrato anche con etichette da invecchiamento.

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IL VALDOBBIADENE PROSECCO

Accenni  di storia e sul disciplinare

Il vitigno è originario della zona di Trieste, arrivato nella zona di Valdobbiadene intorno al 1786 zona che ne ha fatto  la sua  scalata al successo.

Tutto inizia con la prima scuola enologica italiana di Conegliano, per merito di Antonio Carpéne.

Divenuta DOC nel 1969 e successivamente passata a DOCG nel 2009, quando per tutelare la zona di produzione, viene cambiato il nome del vitigno in GLERA.

Viene prodotto nelle versioni tranquillo (solo nella Marca Trevigiana, che lentamente va a perdersi) frizzante, SURLIE  o torbido, con lieviti in bottiglia, spumante brut, e-dry, dry

La zona DOCG comprende 15 comuni unicamente del Trevigiano, con altitudini tra i 170 metri ai circa 240 metri sul livello del mare, mentre la DOC tocca 9 province.

La resa max è 180 q.li/h, viste le asperità dei terreni collinari molto scoscesi, il numero medio di piante / hettaro è circa 3200

Da 100 kg uva al max 70 litri di mosto, corrisponde al 70%

La Vendemmia si effettua manualmente, poi il mosto derivante dalla pressatura, decanta a una temp. di circa 5/10 °c per circa 12 ore. Chiamata anche illimpidimento.

Una volta illimpidito il mosto, si alza la temperatura sino a 18/20°c per 20gg dove si effettua la fermentazione alcolica, o vinificazione. Da qui si ottiene il vino base.

Con aggiunta di lieviti e zucchero, nelle autoclavi si passa alla presa di spuma, chiamato metodo CHARMAT E/O MARTINOTTI.

Il periodo non deve essere inferiore a 30 giorni, per il metodo charmat lungo o brut lungo, almeno 3 mesi.

Un ulteriore sosta in bottiglia per 30/40 giorni e poi si procede alla messa sul mercato.

Oggi vi sono anche altri modi di produzione, chiamati metodo charmat lungo, dove si arriva spesso a fermentazioni che durano tre o quattro mesi e oltre, il risultato è uno spumante secco o pas-dosé chiamato anche Sur Lie ,capace di inebriare con i suoi profumi tipici, di fiori bianchi e mela, molto piacevole ed unico.

DALL'EMISFERO AUSTRALE

Vi sono diverse zone in Australia conosciute per la produzione di vino, e quasi  tutte sono situate in prossimità delle coste, o a pochi kilometri verso il suo interno. Una di queste è Margaret River, situata tra Cape Naturaliste e Cape Leeuwin, è posizionata nell’estremo South West e prende il nome dell’omonimo fiume che l’attraversa. Seppur regione molto antica, la sua storia legata al vino è recente. Dai primi anni settanta del novecento, e da subito ha catturato l’attenzione dei vari produttori europei. Oggi, oltre che per i suoi vini è conosciuta per l’enoturismo e per il surf, molto popolare tra gli australiani.

 Con i suoi ca. 6000 h vitati ad oggi, su circa 200 produttori, vanta la piú importante IGP del Paese.

​Situata poco al di sopra del tropico del Capricorno, equivarrebbe da noi tra il tropico del Cancro (situato al 25 parallelo) e il 42 parallelo, con un clima continentale, paragonabile a quello di Bordeaux nelle annate secche. Il quantitativo prodotto nella regione equivale a circa il 5% della totale australiana, con il 20% considerato vini di eccellenza. Qui, le espressioni risultano diverse da quelle conosciute in Europa. Il suolo è tra i piú antichi del Pianeta, e risulta molto frastagliato e diversificato: sabbioso, ghiaioso, calcareo - siliceo, e argilloso.

 Dall’altra parte del Continente, a un paio d’ore d’auto a Nord di Sydney, si trova la Hunter Valley, la piú antica del Paese ad esser vinificata, nel 1820. Quí le varietà che la fanno da padrone sono il Semillon e la Shiraz, mentre nelle vallate verso l’interno, come la Orange e Central Range, si trovano Pinot Noir, Sauvignon Blanc e Chardonnay. Estesa per un totale di circa 4.600 ettarti, viene coltivata da oltre 150 produttori. I suoi terreni sono prevalentemente sabbiosi e ghiaiosi, con zone argillose molto aride. A ridosso delle colline si trovano zone con ricchi terreni vulcanici. La sua produzione copre circa il 3% di quella totale australiana. -------

 

Wise Wine, con sede nel nord della regione di M.River, su uno spuntone di terra, vanta pendii scoscesi ad Est e Ovest, e piccoli altopiani circondati da foreste di eucaliptus, attorniata dall’oceano indiano, con il risultato che le viti godono a seconda della varietà impiantate, del primo sole del mattino come quello del tramonto, oltre alle correnti oceaniche, molto importanti per tener lontane umidità e malattie.

Cape Grace, nasce dai discendenti del Barone Mac Davies, (fondatori della cittadina di M.River), che ancora oggi la conducono curandone tutte le fasi, e si fregia di essere una tra le cantine più piccole. Considerata una vera perla estesa su pochissimi ettari e con una produzione limitata, suddivisa tra le varietà locali, con solo poche eccezioni su quelle considerate internazionali. Situata più nell’entroterra, dove temperature e terreni diversi, danno tipi diversi di vino rispetto alla costa.

 

Woodlands merita forse un capitolo a parte. La passione per i vini di Bordeaux spinge i fondatori nel 1973 ad acquistare un piccolo appezzamento di terreno formando cosí una delle prime cinque cantine della regione. Con sede  a Wilyabrup, una sottozona di M.River, rinomata per il cabernet che da quel giorno, li vede impegnati nel produrre vini dai vitigni internazionali, proprio come in Francia, infatti non si trova Shiraz, semillon o altri tipici della regione.

 

Brokenwood, ha sede a Pokolbin, a 120km da Sydney, viene fondata nel 1970 da tre soci, uno dei quali Mr, James Halliday ( uno dei maggiori esperti e influenti critici di vino del Paese ) é oggigiorno una vera ambasciatrice delle varietà Semillon e Shiraz, che ricordiamo, danno espressioni diverse da zona a zona.

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…Continuando a curiosare sotto l’Equatore, si arriva in Sudafrica, dove anche qui i primi europei, Olandesi in questo caso, hanno portato prima, e sviluppato poi, la coltivazione della vite, datata 1679. Dapprima quasi esclusivamente per rifornire le loro Corti, di seguito anche per il consumo locale. La zona maggiormente vitata si trova a pochi KM da Cape Town, vicino, o potremmo dire, tra le cittadine di Stellenbosch, Paarl e Francshhoek, a formare il triangolo d’oro, con 100.000 ettari vitati. I terreni sono nelle zone basse molto sabbiosi, mentre sui pendii in prevalenza ghiaia ricca di minerali.---------

L’Avenir  si trova  mezzo al triangolo d’oro nella migliore posizione della regione, i suoi vigneti godono sia delle correnti oceaniche, che quelle calde dall’interno. Nata nel 1912, subito predestinata a divenire una delle piú prestigiose e riconosciute per il Pinotage, ha sviluppato quel che nel Paese è conosciuto per altro, i BIG 5: Perstigio, Terroir, Eredità, Filosofia e Responsabilità.

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